giovedì 26 marzo 2015

WAR IN PROGRESS



Come in un film







http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2015/03/03/news/cyberjihad_califfato_islamico-108630397/?ref=HREC1-2


Segnalo il link a un interessante articolo pubblicato su Repubblica del 3 marzo 2015 a firma di Arturo Di Corinto. Si tratta di un resoconto in cui si affronta il tema del confronto mediatico, che è uno dei fronti su cui si giocano prepotentemente le guerre della contemporaneità. Una sorta di corrispondenza di guerra, se teniamo conto del fatto che la rete è diventato un potentissimo agente di storia e che dalle sue maglie passa il reclutamento, l'analisi strategica, i flussi di denaro e le variazioni di mercato riferiti al conflitto in atto. Si prendono in considerazione le strategie degli hacker occidentali e in special modo quelli che si riconoscono nella linea ideologica di Anonymous e le strutture informatiche riferite alla Jihad islamica e all'Isis. La sintesi dell'evoluzione di questa vera e propria guerra digitale, incentrata sui criteri della propaganda attraverso i media ben noti già ai conflitti novecenteschi ma anabolizzata, nella sua possibilità impattante, dalla capillarità della veicolazione attraverso la rete, rivela fondamentalmente un dato che mette in crisi anche la definizione di guerra asimmetrica. I due fronti digitali sono sostanzialmente governati da strutture cresciute con lo stesso bagaglio tecnico e la stessa nozione della rete e della condivisione. Le distanze culturali che pure si evincono enfatizzate proprio dai materiali video che circolano ad opera delle strutture informatiche sono azzerate proprio nell'utilizzo della rete e dei sistemi di programmazione e gestione. Anche i linguaggi sono condivisi. il video del pilota giordano barbaramente trucidato chiuso in una gabbia a cui viene appiccato il fuoco è girato secondo criteri narrativi filmici cari al cinema d'azione e di avventura, i punti di ripresa sono diversi e denotano una precisa conoscenza del linguaggio filmico ma anche una profonda suggestione di certi temi epici. La musica enfatizza come nella tradizione delle colonne sonore e la stessa vittima pare caricarsi, è una mera suggestione indotta da quelle immagini sapientemente montate, di una consapevolezza attoriale che accentua drammaticamente i toni della narrazione. Il montaggio è alternato da immagini dal taglio statico, particolari degli occhi alla Sergio Leone e armi e polvere che si alza dalla sabbia arsa per aprirsi di colpo a panoramiche sullo spettrale patibolo in scena tra le rovine e sugli uomini in armi. Soldati tutti uguali nella posa, dal viso celato, spuntano tra le rovine, ancora potente suggestione filmica e hanno preso il posto di quell'esercito gaglioffo in cui ognuno vestiva i suoi panni e s'agitava senza disciplina, che era al centro dei primi video di rivendicazione. Tutto è ormai in una potente liturgia scenica. Le fiamme vengono appiccate alla gabbia e la mia descrizione non procederà oltre, partendo da una striscia di benzina che corre sul terreno e che viene innescata dalla fiaccola del carnefice. La fiamma corre sulla terra lenta generando tensione ennesima filmica. Del resto che ci sia stato un salto qualitativo nella confezione di prodotti multimediali di propaganda è ben chiaro anche nei video che celebrano la presa delle città libiche. Lunghe teorie di pick up Toyota, la marca giapponese pare agire in regime di monopolio tra le fila di questo esercito ma in realtà la supremazia di questo gruppo automobilistico è cosa nota sui mercati asiatici e africani anche a prescindere dalle forniture ai militari dell?isis, sfilano per le strade e vengono filmate anche dall'alto da droni. A guardarle sembrano delle vere e proprie pubblicità, I fuoristrada sono tutti nuovissimi e portano sulle fiancate i colori dell'Is. Ancora una volta il linguaggio ci è estremamente familiare, è il nostro. A questo punto viene da credere che in questa idea di guerra asimmetrica ci sia uno spazio di equilibrio generato dall'ipotesi che i fronti digitali non abbiano fatto nessuno sforzo per adeguarsi al linguaggio dei loro avversari ma siano piuttosto cresciuti parlando la stessa lingua, guardando gli stessi film, attivando le stesse strategie di comunicazione sui social network. Una sorta di moderna guerra di posizione. Trincerati dietro un cablaggio ad aspettare la mossa del nemico.













Come nella realtà 






"Ho letto un episodio della guerra in Iraq in cui i membri di un plotone dell'esercito USA erano stati accusati di aver stuprato una ragazza di 14 anni e di aver massacrato la sua famiglia, sparando in faccia alla vittima e dando fuoco al suo corpo. Com'era possibile che questi ragazzi si fossero spinti tanto in là? Cercando le risposte a questa domanda, ho letto blog di soldati e libri. Ho guardato i video di guerra artigianali realizzati dai militari, ho navigato nei loro siti e ho esaminato i loro post su YouTube. Era tutto a disposizione e tutto su video."
 Brian De Palma a proposito di Redacted.


Nel 2007 Brian De Palma arriva nelle sale cinematografiche con Redacted, un film ambientato in Iraq, nella città di Samara e più specificamente riferito alla quotidianità di alcuni militari statunitensi impegnati nella gestione di un checkpoint. In bilico tra improvvisi picchi di adrenalina e una noiosa routine spesa tra lunghe statiche ore di servizio e il tempo libero giocato nei limiti fisici del campo, sotto le tende e sulle brande. Al culmine della vicenda c'è una notte di follia in cui alcuni dei militari protagonisti di questo racconto corale entrano in un'abitazione violentano una ragazzina e massacrano oltre a lei tutta la famiglia.

Questa trama, che si costruisce su una tensione crescente è il pretesto per una riflessione sui media e soprattutto sul racconto attraverso le immagini. La vicenda è raccontata dal regista passando da una molteplicità di tecniche narrative, prevalentemente d'uso amatoriale. Ovviamente si tratta di finzione filmica ma il racconto si avvale della coralità testimoniale di diverse possibilità narrative offerte da tecnologie e linguaggi mutanti di cui si impossessano utenti diversi e con modalità differenti. i media coinvolti per la  costruzione di questo racconto filmico sono i blog, la televisione (sia come prodotto televisivo da realizzare che come prodotto realizzato e fruito), le videocamere amatoriali, canali in rete tipo Youtube e piattaforme di comunicazione in rete tipo Skype, siti americani e arabi, videocamere di sorveglianza a bassa definizione, registrazioni video per uso investigativo, rapporti cartacei.Questo film è una riflessione addirittura ossessiva, coerentemente con altre opere del regista, sulle immagini e sulla prevalenza nella nostra realtà del rappresentato. La vicenda nel finale precipita in una tragica spirale di follia burocratica che mette alle corde il pacchetto uso esportazione del sistema democratico ma più che sui fatti, che pure sono lo specchio tragico del reale, quello che pare più interessante è proprio l'utilizzo dei diversi media coinvolti. Addirittura uno dei soldati filma tutto perchè sogna di essere ammesso in una scuola di cinma e, a conferma dell'idea che questo racconto è la lucida visione del presente, questo narratore privilegiato della vicenda sarà lo stesso che, rapito dai guerriglieri, verrà filmato mentre viene decapitato.

L'interazione tra media diversi è la lettura efficace del presente e a scriverne già su un blog che linkerò alla mia pagina facebook e che proporrò su una piattaforma didattica ci racconta quanto sia penetrata a fondo la riflessione di Brian De Palma sul racconto del presente, forse prescindendo anche dalla qualità del presente stesso. Non è un caso dunque se alla fine del film segua una lunga galleria di foto scattate nei luoghi in cui è ambientata la vicenda riattivando quel cortocircuito dell'informazione che, in bilico su vero o falso, su quello che è ripreso dal vero e quello che racconta il vero ricostruito, è la caratteristica di questo nostro tempo in cui memoria domestica e memoria collettiva non hanno confini distinti e le tecnologie a basso costo e di facile gestione moltiplicano all'infinito i racconti e i punti di vista.


Il film può essere visto a questo link


https://www.youtube.com/watch?v=4hfYBl4MNfk